
Ci ha lasciati Antonino Pullia, fisico sperimentale di eccezionale valore, allievo di Giuseppe Occhialini e protagonista a livello internazionale della ricerca nella Fisica delle interazioni fondamentali, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
“Tonino è stato Maestro di tre generazioni di fisici delle particelle, affascinati dalla sua statura scientifica e dalla sua grandissima umanità” ricorda Marco Paganoni.
Ha avuto un ruolo determinante e ampiamente riconosciuto nella scoperta delle correnti deboli neutre con la camera a bolle Gargamelle al CERN, che ha costituito un punto di svolta nella comprensione delle interazioni deboli.
Ha condotto importanti studi alla ricerca del decadimento doppio-beta e del decadimento del protone. Ha profuso intelligenza e impegno, con il gruppo da lui diretto, nella costruzione dell’apparato DELPHI e nelle ricerche condotte con questo al collisore LEP (CERN), che hanno provato e consolidato l’attuale Modello Standard delle interazioni elettrodeboli. Ha contribuito alle prime fasi delle ricerche condotte con l’apparato CMS al collisore LHC (CERN). Si è infine dedicato allo sviluppo di una tecnica innovativa per la ricerca di Materia Oscura, impegno che purtroppo non ha potuto portare a compimento.
Ha ricevuto importanti riconoscimenti come l'HEPP Prize della European Physical Society, il Premio Luigi Tartufari dell’Accademia Nazionale dei Lincei e il Premio Enrico Fermi della SIF Società Italiana di Fisica.
“Ho sempre ammirato la sua ferma semplicità nel non ammettere inesattezze in argomenti di Fisica” ricorda Stefano Ragazzi.
Tonino ha dedicato grande energia anche al coordinamento della ricerca e rivestito con equilibrio e saggezza importanti ruoli istituzionali, come Direttore della Sezione INFN di Milano e membro della Giunta Esecutiva dell'INFN, Direttore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Milano Bicocca, e infine Direttore della Sezione INFN di Milano Bicocca.