
Il Milano Ventilatore Meccanico (MVM), l’innovativo dispositivo per la respirazione assistita, nato in Italia e sviluppato in poco più di un mese da un’ampia collaborazione scientifica internazionale, ha ottenuto la certificazione di emergenza (EUA, Emergency Use Authorization) della FDA Food and Drug Administration, l’ente certificatore statunitense, e potrà quindi entrare nelle dotazioni degli ospedali dei Paesi che riconoscono la certificazione americana.
In Italia il progetto ha avuto fin da subito il supporto dell’INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, delle Università di Milano-Bicocca, Milano Statale, Napoli Federico II, GSSI Gran Sasso Science Institute, degli istituti STIIMA e ISTP del CNR Consiglio Nazionale delle Ricerche.
In particolare l’Università degli Studi di Milano-Bicocca è coinvolta in MVM con contributi dai Dipartimenti di Fisica, di Scienze dell'Ambiente e della Terra e di Medicina, coordinati dal Prof. Giuseppe Gorini. Fin dall’inizio del progetto è stato chiaro che lo sviluppo sperimentale del dispositivo richiedeva l’impegno di persone esperte presenti nel territorio lombardo. Milano–Bicocca ha fatto la sua parte, coinvolgendo i propri ricercatori e dottorandi ma anche imprese ed enti di ricerca con i quali esiste un forte rapporto di collaborazione e amicizia.
Un ruolo speciale nel progetto hanno i medici di anestesiologia che, sotto la guida del Prof. Giuseppe Foti, presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, hanno messo a disposizione le loro competenze sulla ventilazione polmonare in generale e, in particolare, l’esperienza clinica con i malati di COVID-19 per definire e testare le caratteristiche del dispositivo al fine della cura ottimale dei pazienti.