Jessica Amianto Barbato

Mi presento

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Jessica Amianto Barbato

Sono una dottoranda in Informatica con due lauree in Comunicazione, ma nella vita faccio radio e mi occupo di musica. In pratica, una pecora nera, ma non è una cosa negativa. 

Il mio progetto di ricerca ha a che fare con il modo in cui leggiamo le tabelle dallo schermo del nostro computer ma c’entra un po’ anche con il modo in cui parliamo e scriviamo. Non mi piacciono le cose facili, quindi ho scelto un ambito di studi che pescasse a piene mani dalla psicologia, dalla linguistica, dall’esperienza utente e, chiaramente, dall’informatica.

Non mi piacciono neanche gli stereotipi, ma se vi dicono che gli informatici bevono un sacco di caffè, credeteci, quello è vero.

Progetto "La caffettiera del masochista"

Cos’hanno in comune una porta antipanico e l’applicazione mobile di Instagram?

La risposta facile sarebbe “nulla”, ma in realtà c’è qualcosa che accomuna molti degli oggetti  che utilizziamo – in modo efficace – ogni giorno della nostra vita. So che anche voi siete tra quelle persone che non sanno mai se, per aprire la porta, devono spingere o tirare, ma vi è mai capitato di avere difficoltà con una porta antipanico?

Per rispondere alla domanda iniziale, tanto la porta quanto l’app di Instagram ci raccontano come devono essere utilizzate.  È la progettazione dell’esperienza utente che permette agli oggetti di comunicare a chi ne farà uso come usarli, e questo è vero tanto nel mondo fisico – quello degli oggetti comuni – quanto in quello digitale. Lo UX(User Experience) Design è un’area di studi interdisciplinare, che pesca a piene mani dal mondo della psicologia, dell’ergonomia (che sembra una brutta cosa, ma giuro che non lo è) e chiaramente dell’informatica. 

 

Per chi è pensato?

Il progetto è maggiormente adatto ad un liceo scientifico tecnologico, ma non sono esclusi altri percorsi di studio. Si tratta di un ambito di ricerca che raramente viene raccontato alle scuole superiori e che viene purtroppo vissuto ancora come “il lato facile” dell’informatica (quello che in gergo tecnico chiameremmo “front end”) soprattutto in Italia. Al contrario, moltissima attenzione viene rivolta verso la progettazione dell’esperienza utente, che è poi l’ingrediente segreto che permette ai prodotti informatici di raggiungere ed essere utilizzati dagli utenti.

Credo inoltre che sia più rivolto a studenti in procinto di scegliere quale percorso universitario intraprendere, perchè potrebbe essere un’occasione in più per conoscere un lato meno esposto dell’informatica e potenzialmente interessante – anche in prospettiva lavorativa. 

 

Articolazione del progetto

Può essere articolato in tre modi a seconda del tempo a disposizione:

  • 8 ore/classe: introduzione alla tematica, case studies interattivi e esperienza di user experience design (es. Ideazione di app di fantasia, costruzione user personas e user journey, disegno dell’interfaccia);
    È richiesta:
  • Disponibilità di utilizzo dei computer (non necessariamente uno per studente);
  • Disponibilità di accesso ai cellulari (non necessariamente uno per studente);
  • Disponibilità di utilizzo di materiali come post it, fogli/poster.

 

  • 4 ore/classe: introduzione alla tematica, case studies interattivi (es. analisi di applicazioni con buona/cattiva esperienza utente);
    È richiesta:
  • Disponibilità di utilizzo dei computer (non necessariamente uno per studente);
  • Disponibilità di accesso ai cellulari (non necessariamente uno per studente);
  • Disponibilità di utilizzo di materiali come post it, fogli/poster.
     
  • 2 ore/classe: introduzione alla tematica, discussione su esempi di design dell’esperienza utente efficace o meno (es. “caffettiera del masochista” vs caffettiera che usiamo ogni giorno)

È sempre richiesta una connessione ad Internet.

Non sono richieste conoscenze pregresse in ambito informatico (ma saper utilizzare un software di grafica come Photoshop o Figma e/o conoscere i linguaggi HTML/CSS può tornare utile).