Le tesi triennali che proponiamo richiedono circa quattro settimane di lavoro a tempo pieno. Sono costituite da un approfondimento di un argomento di fisica delle particelle e una attività o misura originale (studio di performance, analisi dati o misura di laboratorio) che viene svolta presso i nostri gruppi di ricerca. Le misure che proponiamo sono commisurate alle tempistiche e alla preparazione di uno studente del III anno. Danno allo studente una prima percezione del lavoro di ricerca vero e proprio in modo da completare la propria preparazione in vista della laurea magistrale. Le conoscenze tecniche necessarie riguardano l’utilizzo della strumentazione di base, appresa nel corso di Laboratorio II, conoscenze di base di root e C++ per l'analisi dei dati.
Ultimo aggiornamento 10/09/2024, prossimo aggiornamento 10/10/2024
Esperimento CMS
Referenti: F. De Guio, M. Dinardo, P. Dini, S. Gennai, R. Gerosa, A. Ghezzi, P. Govoni, M. Lucchini, S. Malvezzi, A. Massironi, M. Paganoni, T. Tabarelli de Fatis
L’esperimento CMS è installato lungo l’anello di accelerazione LHC al CERN di Ginevra e misura soprattutto eventi prodotti dalle collisioni di fasci di protoni circolanti in senso antiorario contro fasci di protoni circolanti in senso orario nell’acceleratore. In questo modo si realizzano le collisioni artificiali più energetiche mai prodotte, consentendo di studiare il Modello Standard delle Interazioni Fondamentali con sistematicità a scale mai investigate in precedenza. Le tesi proposte coprono un ampio spettro di argomenti: dall’analisi statistica dei dati, allo studio di funzionamento del rivelatore, alla preparazione di importanti upgrade previsti per la fase di acquisizione ad alta luminosità. Gli argomenti di tesi disponibili includono:
- Design and characterization of ultra-high radiation-tolerant pixel detectors for the high-luminosity upgrade of CMS - Referenti: M. Dinardo, S. Gennai, L. Moroni.
- Application of state-of-the-art artificial intelligence algorithms to the Higgs boson self-coupling measurement - Referenti: M. Dinardo, S. Gennai, P. Govoni, S. Malvezzi, R. Gerosa.
- Search for Flavour Changing Neutral Current decays of B0 mesons with machine-learning-based analysis techniques - Referenti: M. Dinardo, P. Dini, S. Malvezzi, D. Pedrini.
- Anomaly Detection methods for high energy physics processes - Referenti: S. Gennai, P. Govoni.
- Higgs physics with decays into tautau, gamma gamma, and WW (più di una tesi, sia di caratterizzazione di Higgs SM, ricerche di Higgs non-standard o Higgs-like particles).
- Implementazione di metodi Machine Learning per la ricerca di fisica oltre il modello standard nell’approccio delle teorie effettive di campo con operatori di dimensione 6 nel canale di produzione VBF, con bosoni W o Z e decadimento in leptoni. Referenti: S. Gennai, P. Govoni, A. Massironi, R. Gerosa.
- Ricerca di fisica oltre il modello standard nell’approccio delle teorie effettive di campo con operatori di dimensione 6 nel canale di produzione VBF con bosone W o Z, valutando la sensibilità della produzione indotta da diagrammi QCD. Referenti: S. Gennai, P. Govoni, A. Massironi, R. Gerosa.
- Ricerca di fisica oltre il modello standard nell’approccio delle teorie effettive di campo con operatori di dimensione 6 tramite processo VBS con due bosoni W di segno opposto nel canale leptonico ad LHC. Referenti: S. Gennai, P. Govoni, A. Massironi, R. Gerosa.
- Ricerca di fisica oltre il modello standard attraverso lo studio fenomenologico di operatori CP-violating di dimensione 6 al fine di comprendere l’asimmetria tra materia e antimateria nell’universo. Referenti: S. Gennai, P. Govoni, A. Massironi, R. Gerosa.
- Sviluppo e caratterizzazione di rivelatori di tempo con elevata risoluzione temporale (30ps) nel contesto dell'upgrade dell'esperimento CMS per la fase ad alta luminosità di LHC: attività strumentale di laboratorio in sede e analisi dati da test su fascio condotti al CERN di Ginevra - Referenti: T. Tabarelli, A. Ghezzi, A. Benaglia, F. De Guio, M. Lucchini, M. Malberti.
- Utilizzo della dimensione temporale in un nuovo paradigma per la ricostruzione degli eventi di collisione per la fase di alta luminosità di LHC - Referenti: T. Tabarelli, A. Ghezzi, A. Benaglia, F. De Guio, M. Lucchini, M. Malberti.
- Machine Learning for the transparency evolution prediction of the crystals that compose the CMS electromagnetic calorimeter. Referenti: A. Massironi
- Machine learning for non-prompt estimation in VBS searches. Referenti: A. Massironi
- Electroweak NLO corrections on 1-dimensional observables and systematic uncertainties for VBS searches. Referenti: A. Massironi
- Kinematical distributions unfolding for VBF Z process at CMS for high precision test of matrix-element and parton shower models. Referenti: P. Govoni, A. Massironi.
Esperimento LHCb
L’esperimento LHCb (Large Hadron Collider beauty experiment), in funzione al collisore protone-protone LHC al Cern, studia principalmente la fisica degli adroni contenenti quarks beauty o charm, effettuando misure di alta precisione e lo studio di decadimenti rari, per la ricerca di Fisica oltre il Modello Standard. Una delle domande aperte della Fisica fondamentale è l’origine dell’asimmetria materia-antimateria, che viene affrontata da LHCb con lo studio delle violazioni della simmetria di CP (Coniugazione di carica e Parità). Altre domande aperte riguardano la possibile violazione della universalità leptonica delle interazioni elettrodeboli e della conservazione del sapore leptonico. LHCb ha rinnovato completamente il suo rivelatore durante l’ultima chiusura di LHC (LHCb Upgrade) per funzionare ad una luminosità 5 volte maggiore della precedente. La nuova presa dati (Run3) pone quindi numerose sfide di verifica e ottimizzazione di tutti gli algoritmi usati precedentemente. In contemporanea, è in corso la progettazione di un ulteriore Upgrade per la fase di alta luminosità di LHC (HL-LHC) che comporta studi e test di nuovi componenti del rivelatore.
Proposte LHCb di analisi dati e tecniche di Machine learning
Referenti: A. Anelli, M.Borsato, M. Calvi, S.Capelli, D.Fazzini, M. Martinelli
Per questi elaborati è richiesta preferibilmente la conoscenza dei linguaggio Python o C++ e di Root.
- Fun with Particles!
The LHCb experiment has already discovered more than 60 new particles (https://www.nikhef.nl/~pkoppenb/particles.html). Many others may hide within its dataset that is still to be fully exploited. During this project you will have the opportunity to be the first to observe a new particle, determine its spin and parity and add a new item to the Particle Data Book! - Studio dell’efficienza di ricostruzione del decadimento D0→KSπ+π- nel rivelatore LHCb.
La determinazione dell’efficienza di ricostruzione del decadimento D0→KSπ+π- è cruciale per la misura delle variabili di mixing D0-D̅0. Utilizzando su campioni di dati reali raccolti dal rivelatore LHCb nel triennio 2016-2018 e campioni di dati simulati si costruiranno mappe di efficienza sul Dalitz plot del decadimento e se ne studierà la dipendenza temporale. Si confronteranno le mappe fornite dalla simulazione con quelle determinate dai dati utilizzando algoritmi di Machine Learning. - Studio delle componenti del decadimento D0→KSπ+π-
I decadimenti a molti corpi procedono verso lo stato finale attraverso numerosi stati intermedi. È di grande importanza studiare l’abbondanza relativa di questi stati per comprendere i processi fisici che li hanno generati. Al fine di misurare queste quantità si effettuano fit alla distribuzione bidimensionale dei dati (Dalitz plot). Vari strumenti di fit sono sviluppati a questo scopo. In questa tesi si propone di confrontare i risultati prodotti da due software, uno più maturo basato su C++ ed uno recentemente sviluppato in python che ha come motore Tensorflow, una piattaforma di calcolo avanzato per il machine learning sviluppata da Google. - Applicazioni di Machine learning agli studi per la misura dell’elemento di matrice CKM |Vub| dal decadimentoB⁰ₛ→Kμν.
La matrice CKM, che rappresenta il mixing tra le diverse famiglie di quarks, risulta fortemente diagonale e i decadimenti quark b in quark u risultano pertanto molto più rari di quelli del b in quark c. Una misura del modulo dell’elemento di Vub di questa matrice, particolarmente precisa della transizione b -> u può essere fatta tramite lo studio del decadimento semileptonico B⁰ₛ→Kμν, utilizzando i dati raccolti da LHCb nel Run 2.
Un aspetto importante della misura è la separazione dei candidati di B⁰ₛ da quelli di fondo.
Uno strumento fondamentale è la determinazione dell’isolamento del segnale rispetto ad altre particelle cariche o neutre presenti nell’evento. Si effettueranno questi studi utilizzando tecniche di Machine Learning, da validare con l’uso di eventi di simulazione e dati reali.
- Composizione del campione di decadimenti semileptonici B⁰ₛ→Kμν.
Lo studio della composizione del campione di eventi selezionati come candidati B⁰ₛ→Kμν è fondamentale per poter determinare il contributo del segnale. Uno dei contributi è dovuto a decadimenti di B→J/ψ(μμ)K in cui uno dei due muoni non viene ricostruito perché fuori dall’accettanza del rivelatore. Utilizzando eventi di simulazione si studierà questo fondo e una specifica tecnica per eliminarlo che utilizza la stima del momento del muone a partire dalla cinematica del decadimento e l’identificazione della risonanza J/ψ. Si potrà poi applicare lo studio fatto ai dati raccolti nel Run2.
Un altro studio possibile riguarda la componente di fondo detto “combinatorio” in quanto dovuto a combinazioni casuali di kaoni e muoni provenienti da particelle diverse e il test e la validazione del metodo di “event-mixing”.
- Studio di variabili angolari per test di universalità leptonica nei decadimenti semileptonici dei mesoni B, in stati finali con muoni e tauoni.
Alcune anomalie osservate recentemente nei decadimenti dei mesoni B sfidano l’assunzione del Modello Standard dell’universalità degli accoppiamenti elettrodeboli ai leptoni di diverse famiglie. In particolare risultano diverse dal previsto le frazioni di decadimenti semileptonici con un leptone tau rispetto a quelli con un muone. Lo studio proposto consiste nello studiare le variabili angolari che permettono di estendere i test attuali. Si dovrà determinare la risoluzione con cui possono essere determinate tali variabili e l’accordo tra la misura nei dati e la simulazione. A tal scopo si utilizzerà il decadimento B⁺→J/ψK⁺, come canale di controllo. Si dovrà selezionare un campione di dati reali ed effettuare il confronto tra i dati reali e quelli simulati utilizzando tecniche di Machine Learning.
Proposte LHCb di attività su Rivelatori: il Calorimetro Elettromagnetico verso l’Upgrade II di LHCb
Referenti: M. Calvi, L. Martinazzoli, M. Pizzichemi, A. Minotti, M. Salomoni
Per l’Upgrade II di LHCb, il calorimetro elettromagnetico verrà completamente ridisegnato per affrontare un forte incremento in dose di radiazione ed occupanza. Il rivelatore dovrà fornire misure di elettroni e fotoni con una risoluzione temporale di poche decine di picosecondi, una risoluzione spaziale di pochi millimetri ed una risoluzione energetica compatibile con la tecnologia Shashlik attuale. Per questo motivo sono in fase di sviluppo diversi prototipi di calorimetro elettromagnetico realizzati con tecnologia SPACAL (SPAghetti CALorimeter), sui quali si basano le seguenti proposte di tesi:
- Studio delle performance di diversi prototipi di calorimetro elettromagnetico in test su fascio
Il lavoro di tesi verterà sull’analisi di dati sperimentali raccolti in test su fascio presso l’SPS al CERN e a DESY, ed il loro confronto con simulazioni Monte Carlo. Si studieranno diversi prototipi di calorimetri elettromagnetici basati sulla tecnologia SPACAL, valutando le loro prestazioni in termini di risoluzione energetica, temporale, spaziale ed angolare. - Ottimizzazione delle performance di calorimetri elettromagnetici con simulazioni Monte Carlo
Il progetto di tesi riguarda l’ottimizzazione dei parametri geometrici di moduli di calorimetro elettromagnetico basati sulla tecnologia SPACAL. Utilizzando una simulazione Monte Carlo dettagliata sviluppata con il toolkit Geant4, si potranno confrontare i risultati relativi alla risoluzione energetica, spaziale e temporale in differenti configurazioni. - Studio delle prestazioni Particle Identification (PID) per un calorimetro elettromagnetico basato su tecnologia SPACAL
Il progetto di tesi verterà sullo studio della capacità di moduli di calorimetro elettromagnetico SPACAL di distinguere elettroni, muoni, pioni carichi e kaoni carichi sulla base del differente profilo di deposizione di energia, sia nella direzione parallela alla traiettoria di volo delle particelle, che nel piano trasverso. Lo studio sarà realizzato sulla base di una simulazione Monte Carlo dettagliata sviluppata con il toolkit Geant4.
R&D on maximum information crystal calorimetry for future Higgs Factories: from conceptual design to prototyping
Referenti: M. Lucchini, A. Benaglia
The European Strategy for Particle Physics has identified a e+e- collider as the highest priority for the post-LHC accelerator era with the goal of studying in detail the properties of the Higgs boson while searching for hints of new physics that could explain the yet unveiled mysteries of our Universe such as the nature of dark matter, the preponderance of matter over antimatter and the mass hierarchy of Standard Model particles. In this context a highly segmented crystal calorimeter featuring a dual readout of scintillation and Cherenkov light can offer a unique performance for event reconstruction, especially for low energy photons and jets.
As part of its thesis the candidate will contribute in defining the conceptual design of such a calorimeter, test various state-of-the-art radiation detection technologies (scintillating crystals and silicon photomultipliers) that will be used for the construction of a prototype. The activity will include laboratory measurements at the University of Milano-Bicocca, simulations and possibly participation in beam tests at the CERN laboratories and/or other accelerator facilities.
Esperimenti CUORE e CUPID
Referenti: M. Biassoni, C. Brofferio, S. Capelli, D. Chiesa, O. Cremonesi, S. Dell’Oro, L. Gironi, I. Nutini, M. Pavan, S. Pozzi, E. Previtali, M. Sisti
Gli esperimenti CUORE e CUPID ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso si propongono di affrontare un’avvincente sfida tecnologica per investigare la natura del neutrino. Difatti, si raffredda una tonnellata di rivelatori fino a 10 mK sopra lo zero assoluto. Ad oggi, CUORE è il ‘metro cubo più freddo dell’universo’. Questi esperimenti investigano principalmente decadimenti rari, ma sono anche sensibili per la ricerca di materia oscura o neutrini da supernova. La tecnologia bolometrica utilizzata da CUORE e CUPID è stata sviluppata dal Prof. Fiorini in questa università. Il gruppo di Milano ne è l’erede ed è forza trainante in questi esperimenti, sia per la parte di sviluppo e ottimizzazione dei rivelatori, che per la parte di analisi dati e simulazioni Monte Carlo.
Tesi recenti: GoogleDrive - CUORE/CUPID MiB
- Caratterizzazione della risposta dei rivelatori per CUPID.
Tipologia: Analisi dati di Rivelatori, Attività di Laboratorio e test a temperature criogeniche. Competenze e approfondimenti: conoscenze di base delle tecniche di laboratorio, C++/Python e ROOT. - Sviluppo e test di nuovi rivelatori bolometrici per la fisica degli eventi rari.
Tipologia: Sviluppo di Rivelatori, Attività di Laboratorio e test a temperature criogeniche. Competenze e approfondimenti: conoscenze di base delle tecniche di laboratorio, C++/Python e ROOT. - Modello del fondo radioattivo di CUORE e previsioni per CUPID: contaminazioni alfa/beta/gamma, muoni, neutroni.
Tipologia: Analisi dati e simulazioni. Competenze e approfondimenti: conoscenze di base di C++/Python, ROOT e Geant4. - Calibrazione dell’esperimento CUORE con sorgenti gamma: analisi dati e simulazione Monte Carlo.
Tipologia: Analisi dati e simulazioni. Competenze e approfondimenti: conoscenze di base di C++/Python, ROOT e Geant4. - Sviluppo di algoritmi di Machine Learning per l’identificazione del pileup nelle forme d’onda dei rivelatori di CUORE e CUPID.
Tipologia: Analisi dati e machine learning. Competenze e approfondimenti: conoscenze di base di Python/C++, ROOT e pacchetti Machine Learning. - Tecniche di Machine Learning per la decorrelazione del rumore nelle forme d’onda dei rivelatori di CUORE.
Tipologia: Analisi dati e machine learning. Competenze e approfondimenti: conoscenze di base di Python/C++, ROOT e pacchetti Machine Learning. - Studio degli eventi di bassa energia di CUORE: ricerca di segnature di materia oscura, ottimizzazione degli algoritmi di trigger.
Tipologia: Analisi dati. Competenze e approfondimenti: conoscenze di base di C++/Python e ROOT.
Misure di radioattività per CUPID
Referenti: S.Capelli, M.Nastasi
- Valutazione della contaminazione superficiale in campioni di teflon
Nel contesto di un’attività di selezione dei materiali per la realizzazione di esperimenti di fisica degli eventi rari, in questo lavoro si propone di studiare le contaminazioni superficiali di quattro campioni di teflon. La tecnica di misura utilizzata è la spettroscopia alfa, seguita tramite rivelatori al silicio a barriera superficiale inseriti in camere a vuoto. Tale tecnica permette di studiare le emissioni alfa dei radionuclidi presenti sulla superficie di materiali, attraverso la misura dell’energia rilasciata nel rivelatore dalle particelle medesime. Il lavoro consiste in una prima parte di caratterizzazione del sistema di misura e in una seconda parte di analisi degli spettri energetici acquisiti. Lo scopo è evidenziare eventuali contaminazioni nei radionuclidi delle catene naturali di 232Th e 238U, studiando possibili rotture dell’equilibrio, e arrivando alla valutazione dell’attività per diverse profondità ipotetiche della contaminazione. Per fare questo è necessario confrontare gli spettri misurati con quelli di fondo del rivelatore, e valutare, tramite simulazioni Monte Carlo realizzate con un programma basato sul toolkit Geant4, le regioni energetiche ottimali per lo studio dei vari isotopi di interesse, e l’efficienza di rivelazione delle alfa emesse nei decadimenti. - Sviluppo e caratterizzazione di un sistema di misura per spettroscopia alfa ad alta efficienza
La realizzazione di esperimenti per la ricerca di eventi rari, come ad esempio l’esperimento CUPID, volto allo studio del decadimento doppio beta senza neutrini, richiede una accurata selezione dei materiali da utilizzarsi nella realizzazione del setup sperimentale. La misura delle contaminazioni superficiali è fondamentale per tutti quegli elementi costruttivi affacciati al rivelatore, che, essendo privo di strati morti, è sensibile a qualunque deposizione di energia, inclusa quella delle particelle alfa. La tecnica più utilizzata per questo tipo di misure è la spettroscopia alfa, basata su rivelatori al silicio a barriera superficiale, inseriti in camere a vuoto commerciali, con una sensibilità di misura dell’ordine dei uBq/cm2. In questo contesto si è iniziato lo sviluppo di un setup sperimentale in grado di alloggiare ed operare in vuoto in contemporanea quattro rivelatori al silicio, permettendo un aumento della sensibilità di misura. Il lavoro che si propone per questo elaborato, si inserisce in un’ attività ampia, con la possibilità di portare avanti uno o più aspetti di essa. Tali aspetti consistono: nella caratterizzazione e ottimizzazione dei rivelatori, nello sviluppo del sistema di acquisizione tramite un digitalizzatore in grado di acquisire i segnali da tutti e quattro i rivelatori, nello svolgimento ed analisi di una misura con sorgente multi-alfa, da confrontarsi con simulazioni Monte Carlo realizzate con un codice basato sul toolkit Geant4 al fine di validare le simulazioni stesse, dello svolgimento di una misura vera e propria con un campione di attività ignota per valutarne le contaminazioni superficiali.
Esperimento GERDA/LEGEND
Referente: C.M. Cattadori
GERDA è uno dei due esperimenti più sensibili al mondo, per la ricerca del decadimento doppio beta (0nbb) senza emissione di neutrini. Grazie all’innovativo modus operandi dei consolidati rivelatori Ge, in alcuni anni di presa dati presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, GERDA ha centrato il suo obiettivo di progetto, migliorando di oltre un fattore 10 la sensibilità sul decadimento 0nbb del 76Ge, rispetto ai progetti predecessori. LEGEND è il suo successore: da pochi mesi ha ereditato il setup di GERDA per ampliarlo e migliorarlo ed aumentare così ulteriormente la sensibilità di misura.
- Misura e analisi delle prestazioni dei preamplificatori di carica criogenici (LEGEND) : linearità, tempo salita, forma impulso etc. cross-talk etc.
- Misura e analisi del tempo di condizionamento e del rateo di microdiscariche su cavi coassiali speciali in ambiente criogenico utilizzati per polarizzazione rivelatori Ge, (rateo microdiscariche, ampiezza etc.)
- Misure di efficienza della trasmissione ottica in regime di guida di luce, di lastre wavelenght shifting operate a temperatura criogeniche e ambiente.
- Digital Processing (ambiente Root) di set di dati di luce di scintillazione di LAr registrate tramite dispositivi SiPMs nei tests dell’apparato LEGEND.
- Digital Processing (ambiente Root) di set di dati di rivelatori Ge acquisiti nei tests dell'apparato LEGEND.
Esperimento JUNO
Referenti: M. Sisti, D. Chiesa, M. Nastasi, E. Previtali
Il Jiangmen Underground Neutrino Observatory (JUNO) ha l'obiettivo primario di determinare l'ordinamento delle masse dei neutrini attraverso la misura delle oscillazioni degli antineutrini emessi da una decina di reattori nucleari posti a 53 km di distanza. Il rivelatore è costituito da 20000 tonnellate di scintillatore liquido instrumentato con decine di migliaia di fotomoltiplicatori. In virtù delle sue eccezionali dimensioni e prestazioni, JUNO consentirà anche lo studio di molti altri segnali di estremo interesse per la fisica astroparticellare: supernovae, neutrini solari, neutrini atmosferici, geo-neutrini, decadimento del protone, ...
- Misure ultrasensibili di contaminanti radioattivi nei materiali del rivelatore JUNO con tecniche di attivazione neutronica presso il reattore nucleare TRIGA di Pavia e di spettroscopia gamma in coincidenza presso il laboratorio di radioattività del Dipartimento di Fisica.
- Studio al simulatore con metodo Monte Carlo dello spettro di neutrini emesso da un reattore nucleare di potenza.
Esperimento HOLMES
Referenti: A. Nucciotti, M. Borghesi, M. Faverzani, E. Ferri, A. Giachero
HOLMES è un esperimento il cui fine è la misura della massa del neutrino attraverso lo studio del decadimento per cattura elettronica dell’isotopo 163Ho. HOLMES utilizza microcalorimetri a bassissima temperatura (Transition Edge Sensors) e si svolge nel Laboratorio di Criogenia del Dipartimento di Fisica “G.Occhialini” dell’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L’obiettivo primario della fase attualmente in corso è la progettazione e messa in opera di un dimostratore a 64 canali che possa gettare le basi per la realizzazione dell’esperimento che possa gettare le basi per la realizzazione di più di 1000 rivelatori letti contemporaneamente. In questo contesto lo studente potrà dare un contributo ad una delle seguenti attività attualmente in sviluppo:
- Sviluppo delle matrici rivelatori TES, realizzazione e studio delle deposizioni e preparazione dei setup sperimentali necessari per le caratterizzazioni;
- Sviluppo di algoritmi e tecniche numeriche per l’analisi e per la discriminazione e catalogazione degli eventi acquisiti con le matrici di rivelatori sviluppati;
- Progettazione e realizzazione del software e hardware per la lettura e multiplexing necessari per un sistema ad alto numero di canali.
Esperimento NP06/ENUBET
Referenti: F. Terranova, F. Bramati, A. Branca, C. Brizzolari, G. Brunetti, C. Cattadori, E. Cristaldo, M. Delgado, A. Falcone, C. Gotti, D. Guffanti, L. Meazza, A. Minotti, E. Parozzi, G. Pessina, M. Torti, E. Vallazza
- Valutazione delle performance del dimostratore di ENUBET al CERN. Analisi dei dati acquisiti nel 2022. Approfondimento: calorimetria elettromagnetica e rivelatori per il timing. [Tipologia: tecniche statistiche di analisi, simulazione Monte Carlo] [Prerequisiti: conoscenze di base delle tecniche di laboratorio e ROOT]
- Trasformazione di un beam dump in un range-meter instrumentato. Approfondimento: misura di energia dal range e sistemi di tracciamento radiation hard. [Tipologia: Simulazioni Monte Carlo, machine learning e rivelatori radiation-hard] [Prerequisiti: conoscenze di base delle tecniche di laboratorio e ROOT]
- Stima delle coincidenze accidentali nei Tagged Neutrino Beam. Approfondimento: tecniche non convenzionali per la fisica del neutrino agli acceleratori, timing di particelle cariche e fotoni. [Tipologia: Simulazioni Monte Carlo, analisi dati] [Prerequisiti: conoscenze di base delle tecniche di laboratorio e ROOT]
- Test del dimostratore di NP06/ENUBET AL CERN nel 2022 e caratterizzazione dei nuovi fotosensori. Approfondimento: tecniche di identificazione e separazione di fotoni e elettroni al GeV. Calorimetria elettromagnetica. [Tipologia: Sviluppo di Rivelatori, Attività di Laboratorio e test su fascio agli acceleratori] [Prerequisiti: conoscenze di base delle tecniche di laboratorio e ROOT] [Tesi da svolgersi al CERN a Novembre 2022].
- Identificazione dei muoni a ENUBET@ESS al fine di ottenere un facio monitorato di neutrino alle European Spallation Source (Lund, Svezia). Approfondimento: identificazione di particelle, machine learning, AI. [Tipologia: Simulazione e analisi, tecniche statistiche avanzate] [Prerequisiti: conoscenze di base di ROOT]
Esperimento DUNE
Referenti: F. Terranova, F. Bramati, A. Branca, C. Brizzolari, G. Brunetti, C. Cattadori, E. Cristaldo, M. Delgado, A. Falcone, C. Gotti, D. Guffanti, L. Meazza, A. Minotti, E. Parozzi, G. Pessina, M. Torti, E. Vallazza
- Caratterizzazione di fotosensori a temperature criogeniche per il Photon Detection System dell'esperimento DUNE. Approfondimento: fotosensori e Silicon Photomultipliers, luce di scintillazione nell'Argon Liquido. [Tipologia: Sviluppo di Rivelatori, Attività di Laboratorio e test su fascio agli acceleratori] [Prerequisiti: conoscenze di base delle tecniche di laboratorio e ROOT]
- Analisi della risposta alla luce di scintillazione del rivelatore X-ARAPUCA di DUNE. Approfondimento: tecniche di light trapping a 128 nm, Silicon Photomultipliers, luce di scintillazione nell'Argon Liquido. Misura: Analisi dei dati della half-cell a 77 e 87 K [Tipologia: Sviluppo di Rivelatori, Attività di Laboratorio e test su fascio agli acceleratori] [Prerequisiti: conoscenze di base delle tecniche di laboratorio e ROOT]
- Neutrini solari nell’esperimento DUNE
Approfondimento: luce di scintillazione nell'Argon, interazione dei neutrini solari, processi di fusione nel sole. Misura: Simulazioni Monte Carlo di eventi alla scala del MeV. [Tipologia: Simulazione e analisi dati] [Prerequisiti: conoscenze di base di ROOT] - Ganging attivo per l’esperimento DUNE. La tesi prevede lo studio della tecnica del “ganging attivo” con amplificatori a transimpedenza per la lettura di un gran numero (48-120) di fotosensori al silicio e la sua validazione in laboratorio a temperature criogeniche. [Tipologia: Sviluppo di Rivelatori, Attività di Laboratorio e test su fascio agli acceleratori] [Prerequisiti: conoscenze di base di elettronica e ROOT]
- La scheda DAPHNE per l’esperimento DUNE. La tesi prevede la prima validazione della scheda di acquisizione analogica con uni sistema di 48 SiPM criogenici equipaggiati con un amplificatore alla temperatura dell’azoto liquido. [Tipologia: Elettronica, Sviluppo di Rivelatori, Attività di Laboratorio e test su fascio agli acceleratori] [Prerequisiti: conoscenze di base di elettronica e ROOT]
Esperimento FAMU al RAL
Referenti: M. Bonesini, R. Benocci, M. Clemenza, E.H. Roman
L’esperimento FAMU intende realizzare la misura di precisione del raggio di Zemach del protone al fascio impulsato di muoni RIKEN dell RAL (Oxford, UK). A tal fine vengono prodotti degli atomi muonici e vengono studiate le loro proprietà con misure spettroscopiche. La misura si inserisce nella problematica del “Proton radius puzzle” in cui le misure con elettroni davano valori con notevoli discrepanze con quelli con muoni, con possibili implicazioni oltre il modello standard. Si intende utilizzare un laser di nuova concezione nel MIR (6.78 micron) sviluppato al laboratorio Elettra di Trieste ed un sistema di rivelazione di raggi X basato su cristalli di LaBr3 letti da fotomoltiplicatori (INFN Bo) o array di SiPM (INFN MIB).
Per ulteriori informazioni https://www.researchgate.net/publication/311842558_The_proton_radius_puzzle
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est di laboratorio di nuovi cristalli da 1” con lettura tramite array di silicon photomultipliers per rivelare raggi X a bassa energia , con accento sulle proprietà di timing
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sviluppo di rivelatori di fascio basato su fibre scintillanti e silicon photomultipliers, con tests al CNAO di Pavia
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studio delle caratteristiche di fibre ottiche nel medium infrared (MIR) e caratterizzazione di rivelatori MIR
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calcoli teorici della funzione di trasferimento da atomi muonici a Ossigeno nella regione epitermica
- analisi del comportamento di rivelatori a raggi X sul fascio di muoni a RIKEN-RAL (UK).
Esperimenti Icarus a Fermilab
L’esperimento ICARUS è basato sulla più grande TPC ad Argon liquido funzionante al mondo (T600). Questo rivelatore è in corso di allestimento sul fascio di neutrini SBN a Fermilab e l’inizio della sua presa dati è previsto per fine 2019, inizio 2020. Il gruppo di Milano Bicocca partecipa alla costruzione al sistema di rivelazione della luce di scintillazione emessa nel VUV (~ 128 nm) basato su 360 fotomoltiplicatori di grande area (8”) ed ha la responsabilità del suo sistema di calibrazione basato su un laser veloce ed un sistema distribuito basato su fibre ottiche. Il sistema dei PMT dovrà effettuare la reiezione del fondo di raggi cosmici, dovuto alla installazione in superficie del rivelatore Icarus T600 e sarà essenziale per il suo buon funzionamento. L’esperimento Icarus è attualmente in presa dati al Fermilab sul fascio di neutrini SBN.
Referenti: M. Bonesini, R. Benocci
- upgrade del sistema di calibrazione di 360 PMT a grande area di Icarus basato su laser a diodo veloce
- tests di rivelatori innovativi per la lettura della luce UV emessa in Argon liquido da particelle ionizzanti
- rivelazione di neutrini sterili al fascio SBN di Fermilab.
Progetto KATRIN/TRISTAN
Referenti: M. Biassoni, O. Cremonesi, M. Pavan, S. Pozzi
Tesi di simulazione - Lo studente impara le basi di Geant4 da una simulazione facile già scritta e poi procedono con le modifiche necessarie:
- simulazione in Geant4 del charge-sharing: simulare due elementi sensibili in silicio e un fascio di elettroni e/o fotoni monocromatici incidenti sul bordo tra i due detector. Studiare la suddivisione della nuvola di carica tra i due detector al variare di energie, angolo e tipo di radiazione.
- simulazioni in Geant4 di elettroni fino a 500keV - 1MeV e costruzione della matrice di risposta. Impatto sulla misura di spettri beta proibiti di interesse per la fisica nucleare
- simulazione in Geant4 di un sistema di veto per il backscattering. Impatto sulla misura di spettri beta proibiti di interesse per la fisica nucleare
Tesi sperimentali - Lo studente prende parte alla preparazione del setup che comprende una matrice di SDD, la corrispondente elettronica di lettura e un cannone di elettroni:
- misure di backscattering al variare di energia, angolo e materiale del bersaglio
- misure in coincidenza tra SDD e cristallo scintillante (misure di tempo o veto del backscattering).
Progetto CHNET-TANDEM
Referenti: M. Clemenza
- Caratterizzazione della Prompt Gamma Neutron Activation facility del LENA
Sviluppo di nuove tecnologie per calorimetria e tracciamento
Referenti: L. Gironi, P. Govoni, M. Pizzichemi, M. Sisti
Studio di performance di un innovativo scintillatore liquido per rivelatori a collisori di particelle. Lo studente studierà la simulazione di un rivelatore di nuova concezione ed i vantaggi rispetto alle tecnologie esistenti. Le competenze tecniche richieste sono apprese durante il corso di calcolo del laboratorio del II anno.
- Determinazione dell’efficienza di rivelazione e risoluzione spaziale mono-dimensionale per muoni entranti ortogonalmente ad un piano di una misura in assenza di campo magnetico, in funzione delle caratteristiche geometriche del rivelatore e cinematiche delle particelle incidenti.
- Determinazione dell’efficienza di risoluzione spaziale 2D con un sistema di molti piani di rivelazione, in funzione del numero di piani, delle caratteristiche geometriche del rivelatore e cinematiche delle particelle incidenti.
- Studio della risoluzione energetica del sistema in funzione delle caratteristiche geometriche del rivelatore e cinematiche delle particelle incidenti.
- Studio del comportamento del modello di rivelatore in presenza di campo magnetico e risoluzione nella ricostruzione della traccia di un singolo muone, in funzione delle caratteristiche geometriche del rivelatore e cinematiche delle particelle incidenti.
- Studio delle potenzialità di rivelazione di muoni ad alta energia sfruttando le caratteristiche tipiche dell’interazione radiazione-materia al di sopra dell’energia critica per muoni.
Misure di contaminanti radioattivi nei materiali presso il Laboratorio di Bassa Radioattività
Referenti: M. Sisti, M. Nastasi, E. Previtali, D. Chiesa
Il Laboratorio di Bassa Radioattività presente presso il Dipartimento di Fisica è dotato di diversi strumenti per spettroscopia alfa, beta e gamma, tra i più sensibili presenti sul territorio nazionale. Il principale obiettivo delle attività di ricerca è l’ottimizzazione della strumentazione e delle metodiche analitiche al fine di ottenere un costante miglioramento della sensibilità di misura per la discriminazione del fondo radioattivo dovuto a contaminanti naturali e cosmogenici di interesse per gli esperimenti di fisica degli eventi rari (CUORE,JUNO, CUPID). In parallelo nel Laboratorio si applicano le tecniche di misura anche a studi ambientali, misure archeometriche, analisi biomediche.
- Determinazione della sensibilità di un rivelatore al germanio per applicazioni alla spettroscopia gamma a bassissimo fondo radioattivo.
- Studio dell’attivazione cosmogenica di un rivelatore al germanio e simulazione di una schermatura di neutroni.
- Ottimizzazione della sensibilità di misura di campioni a bassissima radioattività mediante la ricostruzione della forma spettrale misurata da un rivelatore al germanio. Approfondimento: la sfida principale nelle misure di spettroscopia gamma per la ricerca di isotopi a bassissima radioattività consiste nel massimizzare il rapporto tra gli eventi di segnale e il fondo ambientale. Tradizionalmente l’analisi si focalizza sull’analisi delle righe gamma, senza sfruttare le informazioni potenzialmente contenute nel resto dello spettro. Questa attività ha l’obiettivo di testare le potenzialità di una tecnica di analisi bayesiana in grado di combinare il fondo del rivelatore e gli spettri di segnale ricostruiti con un simulatore Monte Carlo, allo scopo di incrementare la sensibilità di misura.
- Analisi di misure in coincidenza gamma-gamma ad alta sensibilità su campioni di origine glaciale.
Approfondimento: la superficie dei ghiacciai si sta dimostrando un ambiente di grande interesse dal punto di vista della radioattività ambientale. Sopra i ghiacciai, durante la stagione estiva di fusione, si accumula un sedimento particolare, ricco di sostanza organica e noto come crioconite. La continua interazione con l’acqua di fusione e l’abbondanza di materia organica rendono la crioconite estremamente efficiente nell’accumulare i radionuclidi ambientali, sia naturali che di origine artificiale. Il progetto di tesi ha come obiettivo quello di sviluppare nuovi metodi per lo studio della radioattività in campioni di crioconite, sfruttando i rivelatori sviluppati presso il gruppo di Bassa Radioattività per lo studio della fisica degli eventi rari. In particolare sarà interessante effettuare misure di radioattività-gamma con rivelatori al germanio ipe-puro che operano in coincidenza. L’utilizzo di questi strumenti permetterà di raggiungere livelli di sensibilità estremamente elevati e individuare radionuclidi artificiali rari, poco o per nulla conosciuti.
Progetto Bauscia
Referente: T. Tabarelli
- Caratterizzazione di cavità acustiche per lo sviluppo di un’antenna gravitazionale in banda Ultra-High-Frequency
- Sono possibili studi per applicazioni alternative (test di modelli di MOND - MOdified Newton Dynamics - in regime di basse piccole accelerazioni, test di invarianza di Lorentz, qubit acustici)
Raggi cosmici, space weather e tecnologie per l'esplorazione spaziale - Esperimento AMS-02
Referenti: Stefano Della Torre, Massimo Gervasi, Davide Grandi, Giuseppe La Vacca, Davide Rozza
AMS-02 è il più grande rivelatore di raggi cosmici che orbita attorno alla terra dal 2011 a bordo della stazione spaziale internazionale. Questo ambito di lavoro ha lo scopo di analizzare i dati provenienti dal rivelatore per fornire nuove misure sperimentali sul flusso di raggi cosmici all’orbita terrestre
Argomenti di tesi:
- Evoluzione dei raggi cosmici a varie cadenze temporali
- Determinazione del flusso di particelle cariche di origine solare
- Studio dei raggi cosmici intrappolati in magnetosfera
Raggi cosmici, space weather e tecnologie per l'esplorazione spaziale - Esperimento LiteBIRD
Referenti: Stefano Della Torre, Massimo Gervasi, Mario Zannoni
LiteBIRD è uno strumento che si pone come obbiettivo la misura degli elusivi modi B della polarizzazione della CMB. La misura richiede una elevata conoscenza delle sistematiche strumentali. Questo ambito di lavoro ha lo scopo di analizzare l’impatto dei raggi cosmici sulla strumentazione elettronica del rivelatore MFT attraverso simulazioni e il disegno di misure di validazione delle stesse.
Argomenti di tesi:
- Studio energia depositata sul piano focale del MFT con GEANT4
- Sviluppo di strumenti di Machine Learning per la creazione di un segnale di calibrazione sintetico
Raggi cosmici, space weather e tecnologie per l'esplorazione spaziale - I raggi cosmici in eliosfera: modelli interpretativi
Referenti: Stefano Della Torre, Massimo Gervasi, Giuseppe La Vacca
La Terra è costantemente raggiunta da particelle cariche provenienti dalla galassia e dal Sole. Questo ambito di lavoro ha lo scopo di studiare le proprietà dello spazio locale per lo sviluppo di un modello di propagazione globale che includa le più recenti osservazioni delle sonde interplanetarie.
Argomenti di tesi:
- Inferenza dello spettro locale interstellare
- Equazione di Propagazione e GPU Parallel computing
- Mezzo interplanetario e determinazione del coefficiente di diffusione
- Studio di modelli della struttura tridimensionale dell’eliosfera
- Studio dei plasmi spaziali attraverso l'indice politropico
Raggi cosmici, space weather e tecnologie per l'esplorazione spaziale - Metereologia spaziale o space weather
Referenti: Stefano Della Torre, Massimo Gervasi, Davide Grandi, Giuseppe La Vacca
Lo space weather è “lo stato fisico e fenomenologico degli ambienti spaziali naturali. Scopo della disciplina associata, tramite l'osservazione, il monitoraggio, l'analisi e la modellizzazione, è quello di comprendere e predire lo stato del Sole, gli ambienti interplanetari e planetari e le perturbazioni solari e non solari che influiscono su di essi, come anche di prevedere a breve e lungo termine i possibili impatti sui sistemi biologici e tecnologici” (Lilensten & Belehaki 2011).
Argomenti di tesi:
- Monitoring dell'attività solare e sviluppo di applicazioni delle osservazioni in banda radio a 100 GHz con SOLARIS
- Modelli di trasporto di particelle di origine solare
- Osservazione e fenomenologia degli eventi solari esplosivi (SEP)
- Analisi della permeabilità della magnetosfera in caso di eventi SEP
- Studio dell’evoluzione della magnetosfera in funzione dell’attività solare
Raggi cosmici, space weather e tecnologie per l'esplorazione spaziale - Servizi per l’esplorazione spaziale
Referenti: Stefano Della Torre, Massimo Gervasi, Davide Grandi, Giuseppe La Vacca, Mauro Tacconi
Lo spazio è un ambiente ostile per gli esseri umani e per le attrezzature elettroniche. In particolare, il rischio legato alle radiazioni cosmiche (cariche e neutre) è tuttora una delle principali limitazioni allo studio e alla colonizzazione del sistema solare. Questo ambito di lavoro ha lo scopo di studiare gli effetti della radiazione spaziale sulle componenti elettroniche al fine di fornire strumenti utili alla progettazione di componenti adatti ai voli spaziali.
Argomenti di tesi:
- Calcolo NIEL per ioni
- Previsione della rate di Single Event Effect per una missione spaziale nel deep space.
- Effetti della magnetosfera terrestre
- Survey Radiation monitor disponibili e loro modellizzazione
- Sviluppo di strumenti web per modelli di space radiation environment e loro analisi
Rivelatori di onde gravitazionali e gravità - esperimento VIRGO
Referenti: M. Carpinelli, D. Rozza, S. Della Torre
L’esperimento Virgo è l’interferometro di seconda generazione situato a Cascina (vicino Pisa) attivo sin dal 2017. Virgo fa parte di una rete di interferometri (LIGO-Hanford e LIGO-Livingston negli Stati Uniti e KAGRA in Giappone) utilizzati per l’osservazione delle onde gravitazionali. Durante i primi anni di presa dati sono stati osservati 90 eventi riconducibili all’unione di due buchi neri o a due stelle di neutroni o ad una coppia buco nero e stella di neutroni. Ad ogni nuova presa dati, gli aggiornamenti sulla macchina ne migliorano le prestazioni cercando di incrementare il rapporto segnale su rumore. Per questo motivo, lo studio del rumore ambientale (naturale e antropico) risulta di fondamentale importanza per distinguere segnali gravitazionali da artifizi dovuti alle diverse sorgenti di rumore.
Possibili proposte di elaborati di tesi triennali:
- Studi di rumori ambientali per aumentare la sensibilità dell’interferometro Virgo nella rivelazione di onde gravitazionali
- Correlazione e coerenza dei segnali dalla rete di sensori attorno a Virgo, l’interferometro di seconda generazione per la rivelazione di onde gravitazionali
Rivelatori di onde gravitazionali e gravità - esperimento EINSTEIN TELESCOPE
Referenti: M. Carpinelli, D. Rozza
L’esperimento Einstein Telescope (ET) sarà l’interferometro europeo di terza generazione per la rivelazione di onde gravitazionali. Obiettivo di ET è aumentare l’intervallo di frequenza dell’osservazione di eventi gravitazionali e abbassare la sensibilità dello strumento di almeno un ordine di grandezza rispetto agli interferometri di seconda generazione. Il progetto di ET prevede la costruzione di una macchina ad un centinaio di metri sottoterra con una struttura a xilofono (due interferometri, uno criogenico, che lavorano in due intervalli di frequenza: bassa da pochi Hz a decine di Hz e alta da decine di Hz a qualche kHz). I siti candidati ad ospitare ET sono al momento due: l’Euroregione Mosa-Reno (EMR) tra Paesi Bassi, Belgio e Germania e la regione vicino alla miniera dismessa di Sos Enattos in Sardegna. La caratterizzazione delle sorgenti di rumore dei due siti è in atto da diversi anni come anche la progettazione dei nuovi sistemi della macchina.
Possibili proposte di elaborati di tesi triennali:
- Studi di caratterizzazione dei rumori ambientali del sito sardo candidato ad ospitare Einstein Telescope per la rivelazione di onde gravitazionali
- Correlazione e coerenza dei segnali dalla rete di sensori presenti nella regione della miniera di Sos Enattos, sito candidato ad ospitare Einstein Telescope
Rivelatori di onde gravitazionali e gravità - esperimento ARCHIMEDES
Referenti: M. Carpinelli, D. Rozza
L’esperimento Archimedes, finanziato dalla commissione di gruppo due dell’INFN, è un esperimento di fisica fondamentale con l’obiettivo di indagare l’interazione tra le fluttuazioni di vuoto quantistico e la gravità, ossia “pesare il vuoto”. L’esperimento consiste in una bilancia ultrasensibile che peserà dei cristalli che si comportano da cavità Casimir multistrato a temperature criogeniche. L’esperimento necessità di un basso rumore ambientale, pertanto è in corso la fase di costruzione e commissioning presso il laboratorio SarGrav situato nell’area della miniera di Sos Enattos, sito sardo candidato ad ospitare Einstein Telescope.
Possibili proposte di elaborati di tesi triennali:
- Ottimizzazione di alcune componenti opto-meccaniche dell’esperimento Archimedes
- Analisi dei dati preliminari del prototipo e dell’esperimento Archimedes
- Stima preliminare per la rivelazione di fotoni oscuri con l’esperimento Archimedes
Per ulteriori informazioni potete contattare i referenti di esperimento menzionati insieme agli argomenti di tesi o, più in generale, il referente di Fisica delle Particelle, P. Govoni (pietro.govoni@unimib.it).